martedì 25 giugno 2013

Le Origini del Male - Il senso di appartenenza


L’arma a doppio taglio più comune, quasi un marchio, un codice che ci vincola spesso al silenzio. A chinare il capo, ad asserire. Questo va bene. Ma tutte le cose che “vanno bene” a volte ci si rivoltano contro. Basta chiederlo agli aborigeni. Mettetevi a testa in giù e ascoltate!

Il senso di appartenenza ci vincola nel credere con fede cieca a tutto quello che sin dalla nascita vogliono lasciarci credere. Conoscete la storia del principe che viveva su un isola dove non c’erano giovani donne?

Questo principe cresceva nell'illusione di non poter mai incontrare la propria principessa. Era stato convinto dal re, suo padre che non ci fossero altre isole nella vicinanza e che anche se ce ne fossero state, su queste isole non vi fossero giovani donne.

Un giorno sull'isola si recò un oscuro Signore, che irretì il giovane principe con la sua presenza misteriosa. Gli fece capire che non molto lontano alla sua isola vi erano altre isole, e che queste isole erano popolate da bellissime principesse che non attendevano altro che il suo approdo. Il giovane principe chiese com'era possibile tutto ciò.

L’oscuro Signore confessò allora che suo padre, il re, non era affatto un sovrano, bensì un potente mago, e che il giovane principe era caduto vittima di un sortilegio. Perché vi dico tutto questo? Perché il senso di appartenenza ci fa sentire come il giovane principe, ci fa sentire fieri, orgogliosi di una mera illusione.

Il senso di appartenenza, a sua volta ci appartiene e ci ghermisce dentro un’armatura di bronzo specchiato. Vediamo solo ciò che vogliamo vedere. Crediamo solo in ciò che vogliamo credere. Pensate al senso di patriottismo, che come diceva Samuel Johnson è l’ultimo rifugio delle canaglie. Pensate a come stiamo vivendo quest’epoca. Dove tutto passa e scorre, freneticamente, azione, stupore, condivisione. Non è altro che senso di inadeguata appartenenza.


Ogni giorno per cercare di essere liberi dovremmo vivere senza armature, senza paraocchi e senza leggi universali.

(Il finto blogger)

Nessun commento:

Posta un commento

Facebook

Facebook
LA PAGINA DEL MALE