lunedì 22 ottobre 2012

Olio extravergine d’oliva: le origini del bene



Se ti cade una sola goccia di olio d’oliva a tavola mentre stai pranzando è segno di malaugurio, il vino è benaugurale per cui, il buontempone che ti siede di fronte o al tuo fianco per ovviare il malessere immediatamente rovescia il suo bicchiere di vino magari quasi vuoto per evitare di imbrattare ulteriormente la tovaglia, applica così la legge della compensazione a cui corrisponde sempre una risata di tutto il gruppo e la padrona di casa rimane contenta.
Se ti cade una bottiglia, è diluvio universale!
L’olio d’oliva come il sale, anche il sale veniva definito genere molto prezioso e non si poteva  disperdere, portava pure male se accidentalmente si versava fuori dalle vivande.
L’olio extravergine d’oliva, questo straordinario liquido, quanta bontà racchiude. E’ sinonimo del bene,  quando parliamo di olio extravergine è bene ricordarlo stiamo parlando dell’olio d’oliva extravergine biologico. La credenza popolare da cui siamo partiti aveva una ragione, intanto l’olio veniva prodotto con sistemi molto naturali nel periodo in esame infatti non esistevano gli additivi chimici, i trattamenti alle piante, la concimazione avveniva con sostanze naturali, ecc.
In una parola era considerato un tesoro, oggi si sta andando alla riscoperta di tali valori e dobbiamo dire che qualcuno già lo fa.
Raccontano gli anziani che durante la raccolta delle olive, spesso erano le donne che si dedicavano alla pratica anche per integrare il bilancio familiare già di per se scarso, mentre gli uomini si dedicavano ad altro, partivano la mattina sul far dell’alba per rientrare col buio della sera, per guadagnare un bicchiere di olio extravergine, poi se le condizioni era più disagiate e trovavi nel proprietario una persona più sensibile al problema della povertà la dose poteva essere raddoppiata.
Oggi queste cose, dai più vengono prese con ironia, ma quanta nostalgia!

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