sabato 6 luglio 2013

Ascendente Bilancia

di Little Rosaria

Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire e vide che c’era qualcuno.
Ero io. Scesa dal cielo per un attimo, un istante durato secoli.
Come la luce di una stella, che era lì solo qualche milione di anni fa.
Incanto, sonnolenza, indolenza per ciò che si manifesta congruentemente nel corso di un destino.
Senza mettere più niente nel cestino. I buchi neri un giorno cancelleranno tutto, anche le ombre.

Incontro con un finito, non terminato. Accapo.

Come la paura possa mutare in coraggio. Quanta storia! Un passaggio.
Un evento che fissi ora qui ora lì. Mai presso di sé! Pari mai!
Come una montagna che non può esistere compatta per sempre, tutt’al più combattiva, positiva.

La democrazia di un territorio non è altro che il piattume di una terra senza speranze. Venezia sommersa.
Sommessi noi senza alture, senza piedi.

Scivolandia: parco giochi creato ad hoc, malcontento creato-crok.
E crack fanno i muri senza murales, cancellati, sbiancati.
Gioco, divertimento, vita. Tolta dalle mani, inibita.
Come se qualcosa fosse di qualcuno e niente di nessuno.

Avvolti in un presente che non si presentifica. E poi ci insegnano hic et nunc.
Piove dal cielo la fantasia o è dentro di noi?
Se il Signore non ha creato grigiore, perché noi dovremmo sopportarlo?
Una lacrima di giada, uno schizzo nel fiume.
Ancora non raro l’inchiostro, materia nera che rende presente il pensiero a noi. Bilance vuote.
Il peso: uno slancio che contro la forza gravitazionale va verso l’alto.

Mi segue un pappagallino verde. A beautiful mind.

Little Rosaria

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