mercoledì 22 ottobre 2014

I corteggiatori della realtà


I corteggiatori della realtà. - Chi alla fine si accorge quanto e quanto a lungo sia stato preso in giro, abbraccia per dispetto persino la realtà più brutta: sicché a questa, considerato il corso del mondo nel suo insieme, son toccati sempre i migliori corteggiatori; infatti i migliori son sempre stati ingannati meglio e più a lungo.

Coraggio di essere noiosi. - Chi non ha il coraggio di lasciare che si trovino noiosi lui stesso e la sua opera , sicuramente non è uno spirito di prima grandezza, né nella arti nè nella scienza.
- Un beffeggiatore, che eccezionalmente fosse anche un pensatore, guardando al mondo e alla storia potrebbe aggiungere: - Dio non ha questo coraggio: ha voluto fare e ha fatto tutte le cose troppo interessanti.

Dal punto di vista morale, la difesa è più difficile dell'attacco. - Il vero atto di eroismo e bravura dell'uomo buono non consiste nell'attaccare la causa continuando ad amare la persona, bensì, cosa molto più ardua, nel difendere la propria causa senza tuttavia recare, o voler recare, un amaro dolore alla persona che attacca.
La spada dell'attacco è franca e larga, quella della difesa finisce in genere in una punta di spillo.

Il Poeta come battistrada del futuro. -   Tutta l'eccedente forza poetica che ancora esiste tra gli uomini d'oggi e non viene consumata per plasmare la vita dovrebbe, senza che nulla ne venga distolto, consacrarsi a un solo scopo, non quindi a ritrarre il presente e non a far rivivere e mettere in versi il passato, bensì ad indicare la strada del futuro: - e questo non nel senso che il poeta, simile a un fantastico economista nazionale, dovrebbe anticipare l'immagine di migliori condizioni popolari e sociali e le loro possibilità di realizzazione.

Piuttosto come in antico gli artisti sviluppavano poeticamente le immagini degli dèi, egli dovrebbe sviluppare poeticamente la bella immagine dell'uomo e intuire i casi in cui, in mezzo al nostro mondo e alla nostra realtà moderna, senza rifiutarli e rifuggirli, sia ancora possibile l'anima grande e bella, là dove essa può ancora incarnarsi in situazioni di armonia e da queste ricevere visibilità, durata ed esemplarità e dove dunque, stimolando emulazione e invidia, essa aiuta a creare l'avvenire.

Le poesie di tali poeti si distinguerebbero per l’apparire chiuse e protette dal vento e dall'ardore delle passioni: accanto a questa nuova arte, l’errore incorreggibile, la distruzione di tutta la musica delle corde umane, le risa di scherno, lo Stridor di denti e tutto il tragico e il comico intesi nel vecchio senso usuale sarebbero sentiti come uno sgradevole e arcaicizzante irrozzimento dell’immagine umana.

Forza, bontà, dolcezza, purezza e una involontaria, innata misura nelle persone e nelle loro azioni; un terreno spianato, piacevole, e riposante per il piede; un cielo luminoso che si riflette su volti e avvenimenti; il sapere e l’arte confluiti in una nuova unità; lo spirito che, senza presunzione e gelosia, abita con l’anima sua sorella e dall'opposizione ricava la grazia della serietà, non l’impazienza del dissidio: - tutto ciò costituirebbe l’elemento generale di contorno.

Lo sfondo dorato sul quale soltanto allora le lievi differenze tra gli ideali incarnati creerebbero il quadro vero e proprio – quello di una sempre crescente altezza umana. – Da Goethe in poi varie strade conducono a questa poesia del futuro: ma occorrono buoni esploratori, e soprattutto una forza molto più grande di quella posseduta dai poeti d’oggi, poco scrupolosi illustratori della semibestia, e dell’immaturità e dell’eccesso scambiati per forza e per natura.

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