mercoledì 11 marzo 2015

l'imprevedibile virtù del fallimento


L'imprevedibile virtù del fallimento

nelle terrazze d'estate al blu bevendo notte e felicità
convinti di non morire più nei lunghi inverni delle città
mentre ti chiedi, ma tu chi sei?

il mondo scorre, fuori da ogni domani, come un film on demand che mandi a rotazione per non dover chiedere mai.
ma i tempi da modello della denim sono andati in vacca, e anche tu hai seguito la moda e sei diventato vegano
e ora ti atteggi a saputello in una città narcolettica piegata da un lungo inverno scontento
e ti muovi come un macaco acciaccato lungo la strada dell'Arco di Ciaccio 
in mezzo a zombie rincoglioniti da social network non ancora digeriti
che cosa credi di fare? non sei tu l'autore di questo monologo
sì, c'hai provato, ma ti mancava la stoffa e le capacità
e la tua penna è stata rubata e con essa anche il trono della provocazione e dello scherno

hai fatto un po' questo e un po' quello, è vero,
e hai visto un po' di cose che ora fai fatica a ricordare
e a credere siano state vere
ora ti muovi tra un blog e un sito di scommesse sportive
eppure sei consapevole di non aver ancora raggiunto un tuo equilibrio
e di non possedere una dimora che puoi chiamare casa

hai scordato le chiavi di casa e hai scordato come si sorride della vita
e pure l'amore ti ha voltato giustamente le spalle
non hai dato un calcio alla fortuna per il semplice fatto che i calci sei più abituato a prenderli che a darli

sei cresciuto con il latte intero di una madre amorevole ma appena hai avuto l'età della ragione
l'hai ripudiato scalciando come un invasato viziato e prepotente

cosa ti è rimasto di ciò in cui credevi? sei arrivato tardi alla festa in tuo onore
convinto che tutti avrebbero atteso un tuo gesto clamoroso
e adesso ti siedi a riflettere mentre i fallimenti si sono accumulati su pile di libri di dischi che non hai mai ascoltato
e stai seduto nell'ombra a ricordare momenti che non hai vissuto ma solo lasciato scorrere come la collezione moda uomo-donna di un catalogo di cui non ti importava nulla
nessuna faccia amica nessuna freccia da scoccare

tu riesci davvero a vedere i fenicotteri in volo? oppure mi sono drogato male? come fabio volo.
tu riesci davvero a sentire il rumore della strada e la pioggia che non può toccare il tuo viso morbido? gli uccelli sociali sono sempre stati una realtà nella tua esistenza, anche se non ricordo di averti mai visto al san vito, intonare un coro da stadio!

anche i capelli sono andati
e con loro il tuo sorriso ingannatore
e sei rimasto l'unico in pista
e sei rimasto l'unico teppista

ma ricorda sempre una cosa sola: l'amore è come una bomboletta spray che ti abbandona nel momento del biso


Ringraziamenti:

Antonio Nevone (Duff)

Master Stravinsky
Danilo Russo
Domenico De Cicco
Emanuele Chiarelli (Electric Floor)

Umberto Tozzi
Pippo Del Bono

Robert Eno

Nessun commento:

Posta un commento

Facebook

Facebook
LA PAGINA DEL MALE